NGC 7009 è sicuramente una fra le più celebri planetarie conosciute sia per la sua alta luminosità sia per la sua peculiare morfologia in cui è facile riconoscere il pianeta Saturno, infatti, questa planetaria oltre ad essere fortemente elongata presenta due propaggini esterne (ansae) che simulano gli anelli di Saturno quando questi si presentano di taglio. Al telescopio è un bellissimo oggetto sia con grandi che piccoli telescopi; avendo a disposizione strumenti con diametri a partire dai 20 cm possiamo apprezzarne la struttura principale costituita da due gusci: uno interno ellittico e uno guscio esterno che ricopre parzialmente il primo solo lungo l'asse minore. Per osservare le due ansae esterne sono necessari cieli molto bui e possibilmente l'uso di un filtro OIII non deve certamente mancare.
Gli astronomi hanno sempre avuto un occhio di riguardo per questa planetaira in quanto è un buon banco di prova per studiare gli effetti idrodinamici in una nebulosa molto giovane. Anche qui vediamo la manifestazione di due condizioni di velocità del vento stellare, una fase lenta ed una fase rapida; già a partire dalla fase lenta, a causa di condizioni fisiche non molto chiare (quali la presenza di un disco circumstellare, campi magnetici ecc...) nonostante un vento isotropico, i gas e le polveri si sono distribuite in modo non omogeneo: più densi all'equatorie e meno densi ai poli. Ciò ha provocato un'espansione più veloce ai poli distocendone la forma generale, e causando, per effetto idrodinamico, il getto che ha dato origine alle ansae. Con l'aumento della potenza radiativa della stella centrale si è creato un secondo fronte interno anch'esso fortemente allungato in direzione polare. Dalle recenti ricostruzioni 3d tramite tomografia assiale si osserva che l'asse del guscio interno non coincide con l'asse del guscio esterno e con l'asse delle ansae, dimostrando come queste siano coeve con il guscio esterno.
Livello d'interesse: ** |